domenica 21 dicembre 2014

Il peso degli anni in una cassetta

Ci sono poche cose che mi disturbano profondamente, tanto da provocare tettoniche a zolle nel mio ecosistema, universo,
cosmogonia tutta. Tra queste, e potrei azzardarei un "se dovessi creare una classifica con le peggiori tre direi...", trovano spazio:
- cambiare pc (e quello dal quale sto scrivendo non ha molta vita rimasta, opterei per un'eutanasia ma non ho davvero idea di cosa possa sostituirlo e sono troppo capra informatica, quindi qualsiasi parere per me è veritiero. Per la cronaca, ha impiegato 10 minuti per rendersi conto che avevo inserito il lettore mp3 per caricarne la batteria e mostrarmi la cartella coi file)
- cambiare cellulare (e quello col quale scatto le foto delle pappe non sta messo meglio del pc poiché, tralasciando lo schermo svaroschi, data la mia innata capacità di cui sopra, ovvero belare verso la tecnologia, ho cancellato diverse cose e per errore anche il market, quindi o lo formatto - lungi da me - o lo compro nuovo)
- cambiare lettore mp3 (il mio corrente funziona benissimo, grazie per averlo chiesto).

Riguardo l'ultimo punto, la cui fondata paura è la fonte dell'ispirazione per questo post, lo so che cambiando lettore mp3 ne avrei solo da guadagnare perché posseggo sempre lo stesso dal 2007 e 4 GB sono una quantità infima di spazio ma sono totalmente recalcitrante anche solo al pensiero perché fondamentalmente non sono una a cui piacciono troppo i cambiamenti.
Tra l'altro faccio parte di quella generazione cresciuta con le cassette, con il calcolare i minuti delle canzoni da mettere sul lato A e sul lato B così da non avere troppi silenzi alla fine del nastro, con la minaccia del "ti stacco la linguetta" che voleva dire "non puoi più riscrivere sulla cassetta e la compilation rimarrà per sempre così" - questo finché non ho imparato che bastava mettere dello scotch al posto della linguetta.
C'è un però, un enorme, fastidioso e ingombrante però: ultimamente uso il lettore giornalmente per due ore (tragitti in bus verso e da lavoro) e sto iniziando a imparare i giri di batteria di alcuni pezzi dei Cure, quindi è arrivato il momento di cambiare la lista di canzoni contenute nei miei 4 GB.
Questo non vuol dire assolutamente che io cancellerò i Cure dal lettore, non sia mai; questo vuol dire che devo trovare nuovi modi di catalogazione e creazione compilation - e qui torniamo a sentire l'odore degli anni 90 e delle cassette: all'inizio ho caricato interi album e la funzione shuffle non era assolutamente contemplata; poi ho iniziato ad aggiungere i pezzi che più mi piacevano da intere discografie (ed è stato il momento in cui la funzione random è diventata mia amica, perché non va bene ascoltare  pezzi provenienti dalla stessa band ma da diversi album senza un ordine cronologico), infine ho dovuto creare macrocartelle.
Quest'ultima operazione ha creato diversi scompensi: la cartella "relax" è composta da album interi e ho numerato le tracce in ordine cronologico, quindi niente shock anafilattici da sbalzi temporali; ma i Nine Inch Nails vanno o non vanno inseriti nella cartella "elettronica" assieme a Justice e Daft Punk? E i Depeche Mode? E i New Order?

Vi farò sapere come finisce, intanto vado a spulciare la cartella "lettore" contenuta nel mio pc, perché ovviamente dopo aver accuratamente selezionato i brani degni del mio lettore, quando ho voglia di cambiarli, mica li butto via - no, cazzate, ai tempi era difficile scaricare musica, ecco il perché della cartella.

Divertenti misteri cinesi
Ingredienti:

- 120 grammi di riso
- 400 grammi di macinato
- 1/2 cipolla
- 2 funghi
- 1 dado
- Curry q.b.
- Curcuma q.b.
- 100 grammi di formaggio
- burro e pangrattato per la teglia

Il riso abbonda sulla bocca dei cinesi, giusto? Il mistero è giallo non per motivi di copertina o di colore della pelle, quanto perché ho usato la curcuma e il curry. Dio, come sono spiritosa, cioè da morire dal ridere *sottofondo di grilli*. La speranza è sempre che io cucini meglio di come formuli battute, di cipolla *ba dum- tschh*

Innanzitutto preparate il battuto di cipolla e funghi (i funghi sono solo due perché nel frigo ne possedevo solodue, se volete, abbondate) e mettete a bollire il riso. Cuocete a fuoco lento, io che non ho il fuoco ma delle odiosissime piastre che se per caso appoggio un secondo un coperchio nell'angolino coi controlli mi si spegne tutto, ho usato metà potenza.
Usate un fondo di bicchiere di acqua e aggiungete il dado - di carne, pollo, verdure, fate voi - coprite fino a metà cottura dei funghi e aggiungete le spezie - personalmente userei poco curry se preferite sentire di più il sapore della carne.
A proposito della carne, è ora di aggiungere il macinato al soffritto! 
Aggiungetelo e porgete molta attenzione nel farlo cuocere uniformemente (chi vuole, può sfumare con un po' di vino, io non volevo aprire una bottiglia apposta e avrei potuto usare della vodka o del whisky, ma mi sono dimenticata).
Scolate il riso e aggiungetelo alla carne, lasciate riposare senza fuoco sotto la padella mentre procedete col resto.




Accendete il forno a 150°, imburrate la teglia, cospargetela di pangrattato e riversate sul fondo gli avanzi di formaggio - insomma, io avevo degli avanzi di formaggio e ho usato quelli, voi, se potete, usate della mozzarella.
Essendo questo il mio primo timballo non sapevo bene come comportarmi; avevo paura di romperlo tutto nell'operazione del rivoltare la teglia sul piatto quindi, nel dubbio, ho pressato per bene il riso. Per la cronaca, la teglia ha un diametro di 20 centimetri, quindi se avete teglie più grandi raddoppiate le proporzioni.
Infornate per una decina di minuti, sfornate e giacete la teglia con delicatezza sul piatto.

Data la paura di cui parlavo prima, ho dato dei colpettini sul culetto della teglia, non so se abbiano aiutato ma non ho rotto nulla.
Io ho deciso di servire il tutto con un mix di verdure bollite e leggermente salate, tanto per contrastare il sapore deciso del timballo.
Missione compiuta!
Un batticinque a me che sono quasi riuscita a scrivere un solo post in tutto il 2014 e anche a non rovinare il mio primo timballo.