Il materiale su cui accanirmi è sempre sotto gli occhi eppure non sempre lo vedo. L'altra sera però Madama Fortuna ha deciso di smetterla di vagare girando su se stessa. Perché non dedicare il seguente post a una delle mie velleità? Il maschio-alfa, la sua esistenza, vera o presunta, l'appartenenza alla categoria millantata dagli stessi che si credono tali, infine la mia ricerca, effettiva.
Siamo a conoscenza dei comportamenti dei maschi-alfa grazie all'etologia, noi uomini e donne siamo animali tanto quanto i lupi quindi non vedo perché non provare ad applicare i loro meccanismi ai nostri (lo so io perché, i lupi non hanno riviste patinate dove leggere stupidaggini). Ma andiamo con ordine.
Gerarchia innanzitutto. Il maschio-alfa crea le mode: decide cosa fare indipendentemente dagli altri e non chiede di essere seguito, non dà ordini. Il maschio-alfa sceglie la femmina-alfa ed è sostanzialmente monogamo (ma si sa come funziona, più accoppiamenti, più geni alfa in giro). Il maschio-alfa non è quello che vi hanno mostrato le riviste, non è, beninteso, l'uomo che non deve chiedere mai, non è quello che, ovunque vada, rimorchia senza problemi; non è nemmeno l'arrogante uomo dominatore che turlupina con un triplo axel di storie senza tempo, non ne ha bisogno, se esiste sei già ai suoi piedi perché istintivamente decidi che vuoi occupare una posizione sottostante e di poco adiacente alla sua soverchiante essenza.
Il maschio-alfa, questo sconosciuto, ha le sue idee e non le cambia certo per compiacere una femmina o l'altra. Ecco l'inghippo. Colui che si dichiara appartenente alla categoria riuscirà, con abile mossa tipica del maschio-alfa, a creare comunque competizione tra le cagnette aspergendole con massicce dosi di insicurezza (ponendole così tutte allo stesso livello = primo, fatale errore), ma non riuscirà mai a mantenere una sua idea, lineare e coerente (seconda, esiziale, svista). Cercherà di mimetizzarsi per continuare a far credere di essere parte della categoria mostrando la sua dipendenza da adrenalina (probabile retaggio dell'usuale conquista della gerarchia all'interno dei branchi), mostrando ogni peculiarità precipua ma ormai sarà troppo tardi. Si è incartato.
Non vedo maschi-alfa, ahimè, vedo solo degli sbiaditi emuli; se doveste avere la fortuna di avvistarne uno fatemelo sapere, si va tutti da Piero Angela.
E tu, quasi maschio-alfa che pensi di poter sfuggire al mio occhio clinico, poni più attenzione alle tue mosse ché io sono machiavellica, non mi faccio buggerare.
E voi, care ragazze che prima cadete nelle grinfie di questi assetati di conferme, trasformandovi nella perfetta geisha, fatevi un favore: smettetela. Fatevi un altro favore: preparatevi dei biscotti. Sì, anche se non siete single... anche perché se il vostro partner non ha un'erezione probabilmente è perché ha fame, tanto vale preparargli qualcosa da mangiare.
1 chilo di farina
600 grammi di margarina
200 grammi di zucchero a velo
un po' di buccia di arancia o di limone
un po' di cacao o caffè macinato per aromatizzare (oppure niente)
Cioccolata fondente/al latte/bianca q.b.
Zuccherini di ogni foggia e colore.
Impastare bene tutti gli ingredienti, facendo attenzione che siano amalgamati. Infornare per 10 minuti (circa) a 180°. Nel frattempo preparate la glassa facendo sciogliere il cioccolato a bagnomaria (se necessario unire del burro), immergere il biscotto per metà e lasciare raffreddare. Piccola precisazione: io avevo in casa solo del cioccolato con le noccioline tritate, nel quale ho disciolto un po' di zenzero in polvere. Tra l'altro a me piace tantissimo lo zenzero, poi in questo periodo pieno di raffreddori dà anche una mano.
Mangiateli single, in coppia col caffelatte, col the o con della crema di liquore.
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