Una volta la vita era scandita dalla ciclicità di alcuni fenomeni come la presenza (o meno) di alcuni tipi di frutta e verdura. Tale reperibilità spesso influenzava anche la preparazione dei proverbiali piatti tipici. Il piatto tipico di solito veniva anche associato a una determinata festività. (certo, accadono cose strane come trovare tra le pietanze estive una focaccia rinforzata e ripiena di formaggio e salame, cotta in compagnia di strutto e pancetta solo perché i fiori di sambuco si trovano solo in estate, ma non sindachiamo le stranezze della natura sennò mi tocca chiamare nuovamente Superquark e sono in tanti e ho appena pulito, non ho le pattine per tutti). Poi è arrivata la televisione.E la pubblicità.E i film, sempre quelli, sempre negli stessi periodi. Era bello quando dopo ferragosto iniziavano a trasmettere la pubblicità degli zaini, degli astucci, dei diari (cito utilizzando il lessico imparato a memoria durante i duri anni della gioventù tra un cartone animato e un altro). No non era bello, perché ti ricordava che di lì a poco sarebbe ricominciata la scuola; col senno di poi (di adesso) mi permetto di dire che era meglio prima, perché adesso finisce la scuola e già a metà giugno ricominciano a bombardare i giovini virgulti con le réclame dei loro beniamini (da leggere con tono da vecchia nostalgica, sottotitolo "si stava meglio quando si stava peggio e potevamo anche lasciare le porte aperte"). Ma non divaghiamo, torniamo alla nuova ciclicità degli eventi scandita dalla televisione e come questa stia ancora influenzando in qualche maniera la mia vita. Non passava natale senza aver visto Il piccolo Lord (classe 1980), Mamma ho perso l'aereo (1990), Pomi d'ottone e manici di scopa (1971, con una rampante Signora in giallo). Menzione speciale per il 24 o il 25 dicembre, tanto per fare tardi al pranzo o alla cena: Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (a scelta tra l'originale del 1971 oppure il remake del 2005). Qualcuno mi dice che ogni anno trasmettono Una poltrona per due, ma io non l'ho mai visto, quindi non posso garantire la veridicità dell'affermazione. Infine, visto che tra il piccolo Fauntleroy e il nuovo Willy Wonka ci troviamo nel regno del caschetto, mi permetto anche di scatenare i vostri incubi con Fantaghirò, una bellissima serie fantasy dagli effetti speciali strabilianti che, negli anni, è stata declassata dalla prima serata, al pomeriggio, per poi passare a serie notturna. Insomma tutta questa pappardella per dirvi due cose: io ogni anno devo guardare una determinata serie di film (non temete, ora li elenco) e che tutto il mondo è paese, quindi questa lista di film natalizi è uguale dappertutto.
Siccome non sono assolutamente un tipo abitudinario non ho idea di quali siano i film che ogni anno devo vedere e non ho sviluppato una tendenza al feticcio filmografico, pena il senso di colpa che va ad alimentare il reflusso gastroesofageo, con conseguenti bruciori di stomaco, tosse e quant'altro.
Quest'estate non ero in Italia, quindi non ho potuto godere della consueta programmazione televisiva. Un giorno di ottobre come un altro mi sono resa conto di aver saltato la visione di Dirty Dancing. In effetti mi mancava qualcosa, quel senso di soddisfazione nel vedere la bruttina seria di turno che riusciva a sopravvivere al villaggio vacanze pullulante di animatori, imparare a ballare e così ad attirare nella sua tela l'aipoche istruttore di ballo trasformandolo nel salvatore della patria con tanto di frase ad effetto "Nessuno può mettere Baby in un angolo" (respirate, non ho messo la punteggiatura apposta per alimentare la suspance). E non ho nemmeno visto Sapore di mare, filippica delle estati in Versilia, tra balli di gruppo e gruppi di giovani che cantano canzoni del tempo che fu, quando ancora il De Sica figlio non si era del tutto rimbambito. Spettacolare revival culminato dalla battuta di carattere dadaista-filosofico "Pizza fredda e birra calda, sempre tutto al contrario" messa in bocca alla Giorgi durante un simposio in compagnia di un Massimo Ciavarro che passava di là. Questo mi porta indietro nel tempo, alle mie vecchie estati passate rinchiusa nella casa di montagna e con una tv (non vi dico la cultura di commedia sexy all'italiana che mi sono fatta) e con i conseguenti film: Grease, la storia più vecchia del mondo (fai il bullo con gli amici, prendi una donna, trattala male, lei per il dolore si trasforma in un troione e tu torni da lei); Il tempo delle mele, ovvero come instillare l'odio verso la Francia con questa adolescente troppo figa che limona (mentre tu figa non sei); Laguna blu, perché se con Georgie non eravamo riusciti a capire bene l'incesto tra fratelli non consanguinei, qui stiamo proprio mettendo le cose in chiaro (punto di merito però perché solleva l'annosa questione del menarca). E a proposito di adolescenza, non poteva certamente mancare la doppietta Sixteen Candles e Pretty in Pink (rispettivamente 1984 e 1986): questi li trasmettevano a distanza così ravvicinata che li ho sempre confusi creando delle commistioni di trame e attori che non vi dico.
Per queste due stagioni è tutto, andate in pace. O in cucina.
Lasagne con salmone e porro
Ingredienti:
- 1 uovo
- 1 bicchiere di farina
- 1 bicchiere di latte
- aneto q.b.
- 1 confezione di salmone affumicato
- 1 porro
- 1 porro
- 2 confezioni di panna
- pepe nero q.b.
- noce moscata q.b.
Mescolate l'uovo con il bicchiere di latte, quindi aggiungete la farina setacciata. Mescolate con cura e prestando attenzione: il grumo è sempre dietro l'angolo e non ci sono le Tartarughe Ninja a salvarvi. Aggiungete l'aneto all'impasto e un pizzico di sale (quanto aneto? Quanto vi pare). Lasciate il composto a riposare per un'ora, coperto e in frigo.Perché vi faccio preparare il composto per le crêpes? Perché avevo voglia di lasagne e non avevo voglia di impastare o di andare a comprare le lasagne precotte. Scaldate un po' di burro e iniziate a preparare le vostre crêpes (io che non possiedo una padella antiaderente e il detto afferma che "chi nasce tondo non muore quadrato" e allora ho preferito farle direttamente a forma di teglia, un mestolo e mezzo di composto all'incirca).
Giratele da un lato, dall'altro, cuocetele per bene. Io le ho fatte un po' più spesse, voi potete usare meno impasto e creare più strati di lasagna.
Quando avete finito con le crêpes passate al porro: mondatelo, tagliatelo a fettine sottili, stufatelo in padella con un po' di dado finché non sarà morbido.
Composizione della lasagna con dovuta premessa: lo so che avrei dovuto preparare la besciamella ma non avendo gli strumenti adatti come una buona pentola e una bilancia, la prima volta che la preparo qua preferisco farla per bene e non quando non ho voglia di uscire a comprare ulteriori ingredienti. Prendete la panna e aggiungete della noce moscata tanto per illudervi come me di avere della besciamella. Quindi spalmatene un po' sul fondo della teglia, aggiungete una crêpe, il salmone, nuovamente la panna e il porro. Continuate così finché volete. Ultimo strato di panna con spruzzatina di pepe nero e infornate a 200° per 15 minuti.
ahahahah stupendo! confermo tutta la programmazione ma soprattutto una poltrona per due!!!!!!!! come fa a mancarti..DEVI recuperare!!! :D e io....mi aspettavo le rame di Napoli!!:))))))))
RispondiEliminaprossimo post, bisogna fare le cose con ordine :D
RispondiEliminaattendo con ansiaaaaaa (sbavvv da qndo hai messo la foto) :**
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