Sono in ritardo.
No, non come la suora, tranquilli.
Forse un po' come il Bianconiglio ma non come la suora.
Foto scattata a Sopot a pochi giorni dalla partenza. Chiameremo la foto come "clairvoyance". Chiaro segno di come si sarebbe sviluppata la mia vita da lì a poco |
Sono in ritardo perché è da fine ottobre che non scrivo nulla, ho un sacco di roba scritta mai più riletta e quindi mai pubblicata. E provo anche un po' di vergogna verso me stessa perché ai tempi avevo creato il blog per combattere la sindrome della "depressione da troppo tempo libero", solo che dato il lavoro che faccio (au pair), non appena metto i bambini a letto mi rendo conto che ho la forza di morire a letto io stessa ma solo per guardare qualche serie tv.
Sono in ritardo anche perché questo avrebbe dovuto
essere il titolo del primo post da quando mi sono trasferita in Norvegia - era un freddo gennaio polacco quando, mentre passeggiavo per Sopot con la mia amica, è nato, cazzeggiando il "verso nuovi lidl"... probabilmente stavamo tornando proprio da là (adesso non ricordo) - poi ho scoperto che qua la lidl non c'è e un po' ci sono rimasta male (e un po' m'è passata la voglia di usarlo, ecco, l'ho detto).
Parentesi: non avevo idea di come la Norvegia tenesse così tanto a mantenere il proprio mercato, pensate che ho visto la Nutella una volta sola su uno scaffale e un po' mi sono commossa.
Potrei riempire questo post con la classica lista di buoni propositi per l'anno nuovo, invece no, sticazzi, a me i buoni propositi non piacciono perché tanto poi li dimentico e il mio cervello crea storielle divertenti su come sia il pensiero quello che conta, quindi alla fine mi convince che non sia proprio necessario agire ma basta essere mandatari - un po' come per i reati di mafia.
Come ho già dichiarato in altri ameni loci non solo non ho nessun
proposito per il nuovo anno ma mi impegnerò solo verso un fronte: spedire tutta la mia roba
in un punto cosicché da poter smettere di perdere roba (più o meno
volutamente) in tutta Europa.
A questo punto potrei riempire il post con un bilancio dell'anno appena passato, delle mille cose accadute... non so se ho voglia di tediarvi, non oggi... però posso spiegarvi il perché di questa mia urgenza: l'unica nota stonata
del 2013 è stato avere la certezza di aver perso per sempre dei libri - sì, a mente fredda lo so che li posso ricomprare eh, però mi rode il culo lo stesso soprattutto perché alcuni erano regali e alcuni li avevo con me dal 2006.
Pensate, è il 2014 e c'è ancora gente, là fuori, che compra le Hogan.
Non solo, è il 2014 è c'è ancora gente, la quale consuma il vostro ossigeno, che scrive "almeno che" invece di "a meno che".
Ma non disperate, c'è di peggio.
Siamo, invero, nel 2014 e c'è gente che riesce a iscriversi sui social network con "cognome e nome" nonostante sull'homepage sia scritto chiaramente dove inserire il nome e poi dove inserire il cognome - qua si supera ogni questione di cafonaggine, non sei cafone, proprio non sai leggere.
Dulcis in fundo, siamo nel 2014 e c'è gente che, non paga, non contenta di essersi macchiata del reato del vituperio della propria lingua madre, riesce anche a creare DIVERTENTISSIMI profili comuni col consorte/fidanzato/puccipucci. Ma non lo fanno per loro, no, lo fanno per noi, per donarci un po' di suspance, così non sappiamo mai con chi siamo parlando.
Ma soprattutto, e qui mi fermerei prima di avere un attacco alle coronarie tutte, c'è gente che ha il coraggio di definire il proprio bambino (poiché superati i 3 mesi direi che possiamo definirlo bambino), una roba che ti fa lievitare la pancia, quindi qualcosa di tangibile, come "nocciolino". Tu magari domani te lo scordi, ma te l'assicuro: questo è il motivo per cui tuo figlio già ti odia e non aspetta che l'adolescenza per vendicarsi.
Pasta con salmone e arancia
Ingredienti per 2 persone:
- 150 grammi di pasta
- 1/2 cipolla rossa
- 300 grammi di salmone
- il succo di un'arancia
- 2 cucchiai di farina
- 3 cucchiaini di patè
Ok in un certo senso sono recidiva (in un certo senso) ma ho portato la cosa su un altro livello.
Innanzitutto prima di partire ho comprato un patè di peperoncino e pomodori secchi (e questo si può fare in casa) e ho deciso di usarlo. Mi trovo in Norvegia, quindi salmone come se piovesse (o nevicasse, per essere più precisi). Ma non era sufficiente. Ancora sotto shock per aver lasciato la terra natìa mi chiedo: cosa posso fare per rendere questa pasta un attimo più particolare? Allora ho agguantato un'arancia e, scrutandola come la palla dell'indovino, ho deciso di usarla.
Prendete una padella. Fatto? Tagliate la cipolla più o meno grossolanamente e mettetela a soffriggere con un filo d'olio. Mentre la cipolla soffrigge tagliate il salmone a pezzetti (fresco o affumicato, fate voi). Intanto mettete su l'acqua per la pasta perché poi a sentire certi odori vi viene fame e non volete aspettare ulteriormente quando il condimento è pronto.
Fate rosolare il salmone e quando sarà cotto mettete tutto da parte e iniziate a lavorare alla riduzione di arancia. Se volete fare le cose fighe ammetto di aver letto mille differenti versioni: con o senza panna, con o senza limone, con o senza farina/fecola/amido. Io ho improvvisato quindi ho solo versato il succo di arancia in padella - se non avete lo spremiagrumi fate come ho fatto io: tagliate l'arancia a metà, infilate una forchetta in mezzo agli spicchi e iniziate a schiacciare (molto poco ortodosso ma è utile allo scopo) e ho setacciato sopra la farina, mescolato tutto e fatto rapprendere.
Poi ho riaggiunto il salmone e usato un paio di cucchiai di acqua di cottura perché queste cucine norvegesi non sono a gas (quindi niente arrotini sotto la finestra al sabato mattina) e la riduzione si stava rapprendendo troppo.
Come ultimo tocco ecco che arriva il patè di pomodorini secchi e peperoncino, proprio mentre la pasta salta in padella mentre tenta di imitare il salmone che risale su per la corrente.
Lo so cosa state pensando: dannato cetriolo.
Avete ragione e come banale scusa aggiungo che "qua si usa così".
Nessun commento:
Posta un commento