Lo so, prima di scrivere questo post
avrei dovuto compiere un ripassone della saga dell'impiegato più
famoso d'Italia, così da trovare più riferimenti con le situazioni
da ufficio che tutti conosciamo. Purtroppo per me sono ancora senza
una connessione internet, quindi vi tocca accontentarvi di questi
racconti senza eccessivi condimenti (ogni riferimento al fatto che
questo sia ancora un blog di cucina è puramente casuale). Durante queste prime due settimane di vita lavorativa ho imparato che alcune cose sono necessarie, ho osservato le forme di vita attorno a me e ho annotato alcune differenze... del resto l'uomo è un animale e sopravvive per emulazione e osservare gli animali con più esperienza non ha mai ucciso nessuno. Prima però vi mostro un presente che abbiamo trovato su tutte le scrivanie, una bella sciarpina adatta sia a ripararsi dal vento sia a tifare la nazionale autoctona.
Torniamo a noi, inizierò dalle cose fondamentali da non
dimenticare mai a casa:
1- Una tazza. Sì, avete letto bene,
una tazza. Perché se vuoi bere una bevanda calda (di cui parlerò al
punto 5) che fai, usi le tazze messe a disposizione dall'azienda? Se
il primo giorno di lavoro non hai la tua, sì, usi quelle che trovi
in cucina. Se sei fortunato sono calde calde di lavastoviglie, sennò
olio di gomito e te la lavi. Guardiamo il lato positivo della cosa:
va bene che dobbiamo essere tutti vestiti in business casual, quindi
trovo questa politica del "esprimi te stesso attraverso la tua
tazza" una valvola di sfogo (ok, probabilmente sto dando troppa
importanza alla cosa), per di più la mia tazza è un sacco figaquindi me ne vado in giro tronfia e orgogliosa...
2- Deodorante. Non sai mai che tempo
farà, ti alzi la mattina e sembra che stia per cadere il cielo e
torni a casa in maniche di maglietta; quindi non sai mai come
vestirti e, dato che non puoi prevedere quanto suderai conviene
comprare un bell'ammenicolo salva-ascelle. Magari a fine giornata non
odorerai di rosa con rugiada ma magari non girerai per i corridoi
nascondendoti ammantato come Quasimodo ed evitando ogni contatto
umano. Un deodorante è per sempre – De Pirls.
3- Spazzolino/Dentifricio. Come sopra.
Passi 8 ore in un ufficio, pranzi in ufficio, fai milioni di viaggi
alla magica e amichevole macchinetta che eroga con tanto impegno
caffè, the, cioccolata calda, cappuccino, magari devi anche lavorare
a contatto con qualcuno e vuoi proprio evitare che la fiatella uccida
gli astanti. Semplice, alla prima occasione utile (leggi pure: dopo
il primo giorno o dopo la prima volta che qualcuno ti dedica la sua
fiatella) ti ricorderai di comprare uno spazzolino e un dentifricio e
li userai anche.
4- Pranzo. A metà tra le cose da non
dimenticare e l'osservazione dell'ambiente c'è il pasto principale
da fare in ufficio. Perché va bene fare colazione con l'insalata ma
è durante la pausa pranzo che vedo (e provo) le cose più strane.
Durante la settimana uso il mio bellissimo bento per trasportare
quello che ho la voglia e la possibilità di cucinare al momento ma
il venerdì di solito nel mio ufficio si fanno ordini comuni e si
mangia in compagnia. Io ne approfitto per provare i piatti tipici,
dalla mia parte contiamo i pierogi, enormi ravioloni dai ripieni
variegati (dal maiale al formaggio, dalle patate alle fragole) e
veramente buoni, il barszcz, zuppa di verdura dalle differenti
versioni, buonissima anch'essa e proprio oggi ho provato una zuppa
(brodo di) pollo con maccheroni (spaghettini), non male, piena di
prezzemolo come piace a me. Poi mi hanno offerto una fetta di pizza
con su della salsa all'aglio. Sì, in Polonia quando compri la pizza
puoi scegliere varie salse. A prescindere dal fatto che avrei voluto
mangiare un barattolo di salsa all'aglio devo dire che fino ad oggi
la salsa più strana l'ho vista su un piatto di pasta: era rosa e non
era nessun tipo di cavolo o radicchio, era alle fragole (a quanto
pare qui è una cosa normalissima mangiare la pasta con la salsa alle
fragole, oh, io alla marmellata col formaggio o con le polpette ci
arrivo, per questa ho bisogno di un po' più di tempo).
5- Caffè/The. Combattere la sonnolenza
e amare i distributori (oggi ne ho abbracciato uno, in memoria di
quelli all'università, gli insostituibili gemelli zanussi).
Solitamente la prima cosa che faccio quando arrivo è togliere la
giacca, la seconda è accendere il pc e la terza è recarmi alla
macchinetta a prendere un cappuccino o un caffè. Non fate gli
italioti storcendo il naso al pensiero del caffè polacco, prendetelo
come una bevanda calda e non aspettatevi un espresso (anche perché
se proprio avete voglia di un espresso e lo state cercando in un
distributore automatico sedetevi, ho una brutta notizia per voi).
Insomma, la tazza del punto 1 serve per contenere queste magiche
bevande piene di eccitanti – perché lo sapete che questo caffè
lungo contiene un sacco di caffeina, vero?
6- Ipocondria. Una delle prime cose che
ho notato nei bagni (tanto per dovere di cronaca, sono puliti, molto
puliti) è che forse non sono l'unica ipocondriaca. Accanto al
lavandino, giusto sul distributore del sapone, staziona un cartello
che ti invita a lavarti le mani con acqua calda e di premere la
levetta col gomito, così da non toccare e infestare con le tue
luride mani la levetta comune. Adoro (da leggere con tono sognante e
con erre moscia).
7- Età. Se da un lato non c'è il
problema di come rivolgerti a chi perché tanto la lingua veicolare è
l'inglese e sappiamo tutti che sia tu che lei si dice you, dall'altro
il problema me lo pongo perché non riesco mai a capire l'età di
nessuno dei colleghi. Non puoi basarti sui nostri parametri perché
magari sono già sposati (e qui si sposano prima), perché vanno
ancora all'università (e non è detto che abbiano 20 anni, magari
sono già sposati e si sono iscritti dopo) ma soprattutto non puoi
basarti sul modo di vestire perché tanto è business casual per
tutti.
8- Casual Day. A proposito di parametri
e di vestiti, se dal lunedì al giovedì bisogna vestirsi "ammodino",
il venerdì è il casual day. Io non sono mai stata questo gran genio
della moda, anzi... però un paio di cose mi sono saltate all'occhio:
i polacchi sono avanti. Avete presente l'abitudine tedesca del
calzino di spugna col sandalo da gita? Bene, qui l'hanno portata a
livelli superiori: collant color carne con sandali; ma anche
pantacollant con calzino di collant alla caviglia (non riesco nemmeno
a pronunciarlo) e generica scarpa aperta. O quel famoso detto secondo
il quale non è il caso di indossare capi blu e neri
contemporanamente? Ecco, se io mi sento quasi a disagio al pensiero
qua devo dire che la cacocromia (passatemi il termine) non è
contemplata. Morale della favola: mi sembra che tutto sia molto
casual e poco business e io sembro una seriosa signorina Rottermeier.
Se tutto questo accade dal lunedì al giovedì non vi dico cosa
vedono le mie fosche pupille al venerdì. Il casual è davvero tanto
casual.
9- Internet Explorer. La seconda cosa
che faccio è accendere il computer. La prima cosa che ho notato
quando l'ho acceso la prima volta è stata la presenza di questo
browser che non uso da anni e che soprattutto non si blocca mai. Dopo
una settimana ho installato la volpina, almeno posso ascoltare musica
mentre faccio tippi tippi sulla tastiera.
10- La tastiera. Dulcis in fundo
parliamo dello strumento principale di un lavoro dove si scrivono
cose: la tastiera. Dimentichiamo per un attimo il fatto che sia
impostata in inglese e che quindi non ho diretto accesso alle lettere
accentate – problema che non è mai esistito per chi, nel corso
degli anni universitari ha dovuto impostare più d'una lingua e
quindi può circumnavigare l'ostacolo; dimentichiamo questo, dicevo.
Ma i segni d'interpunzione, la chiocciola, i vari simboli tutti messi
a caso? Eh? Avete presente quante volte cerco l'apostrofo e mi
ritrovo un trattino? Oppure voglio una parentesi e leggo un
asterisco? Il fatto è che ora peggioro perché ormai uso più quella
tastiera che questa e allora cerco la chiocciola sul 2 e mi ritrovo
le virgolette. Altro che double-check di quello che scrivo, non ho
pietà di me e mi fustigo in continuazione.
i pierogiiiiiiiii erano loro che ti volevo consigliare!!! Leggo sempre affascinata e tutto d'un fiato le tue avventure/disavventure! :D
RispondiEliminasono buonissimi, cazzarola!
RispondiEliminaNo no, davvero, il pantacollant con il calzino di collant nonc e la posso fare ad immaginarmelo! >_<
RispondiEliminaMi viene il conato!
uè testina, vedi che a mettere la tastiera in ita ci vuol mica la laurea (che hai, tra l'altro)
RispondiEliminauè te, figa!
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