...mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione...
Potrei riassumere la ricetta di oggi così.
Premessa: in Norvegia (ma non so se sia costume della Scandinavia tutta) esiste una sorta di colazione/merenda preconfezionata che risponde al nome di Rislunsj (non preoccupatevi, la pronuncia è molto simile a lunch, quindi capite di cosa si stia parlando)... somiglia per certi versi a quegli yogurt della Müller ma con più riso e una crema più... non saprei come definirla. Oltre alla crema c'è anche una dose di marmellata. In pratica mi piace così tanto che non riesco ad articolare suoni a causa dell'acquolina, figuriamoci creare frasi di senso compiuto. Mi piace così tanto che mi sono detta "ohibò bisogna tentare di riprodurlo in casa" e mentre lo dicevo pensavo "se ci riesco è finita, non mangerò altro per il resto della vita". Dopo giorni di elucubrazioni, dopo quasi due settimane passate ad analizzare cucchiaiata dopo cucchiaiata la crema - è stato un sacrificio non indifferente -, scartabellare ricette su ricette (utilizzando fonti in almeno quattro lingue) finalmente mi sono decisa. Ho messo su l'ultimo album dei Depeche Mode e ho iniziato a spadellare. Per quel che vale ecco la mia personalissima recensione dell'album: va subito nella lista degli album per fare ginnastica in due, subito. Questa quindi è una ricetta sexy dove la frusta la fa da padrone.
Rislunsj:
- 500 ml di latte
- 100 grammi di zucchero
- 50 grammi di farina
- 200 ml di panna fresca
- 200 grammi di riso
- 50 grammi di cioccolato fondente
- more o marmellata di more q.b.
ovviamente la foto è stata scattata prima di aggiungere la farina |
Prendete un'altra ciotola e sbattetela al fresco insieme alla frusta (non chiedetevi perché, fatelo e basta) e tornate a occuparvi della crema.
Mescolatela spesso e, quando vi sembrerà tiepida ricopritela con la pellicola trasparente. La pellicola dovrà stare a contatto con la crema così da evitare la formazione della crosticina in superficie. Nella foto vedete il riso crudo sorridente accanto alla crema e un'arancia photobomber che dichiarerà in seguito "no non ho visto niente io, io sono qua solo perché mi piace il cazzo".
Tocca alla panna montata. Piccoli accorgimenti: panna liquida fresca, ciotola e frusta fredde di frigo. Versate la panna fresca nella ciotola e iniziate a sbatterla con la frusta (se avete uno sbattitore elettrico ovviamente questo lavoro verrà più indolore). Credo di aver sbattuto per circa 20 minuti e ho tentato di mantenere sempre lo stesso verso. Purtroppo non ho la certezza delle conseguenze di vari versi e mescolamenti, quindi mi fido della superstizione e vado avanti così ma non troppo, le leggende narrano che, se sbattuta troppo, la parte grassa e la parte liquida della panna si separano. Controllate la temperatura della crema, quando sarà fredda incorporatela delicatamente alla panna e al riso e poi mettete la ciotola in frigo.
Capitolo more. Potete fare le fighette e usare la marmellata che avete comprato, potete fare i fighi e usare frutti di bosco freschi e tenuti per qualche ora sotto uno strato di zucchero oppure potete fare come me e usare le more surgelate. Io ho preparato tre ciotole di dessert per fare la foto coi tre passaggi, però la quantità di crema e di riso va bene per almeno sei porzioni. Vi dico questo perché non ho pesato le more in preda al mio delirio culinario, quindi regolatevi voi. Mettete le more in padella con un dito di acqua e dello zucchero; cuocete finché il liquido non si sarà ristretto quasi del tutto.
Siamo quasi alla fine, promesso, resistete. Grattugiare il cioccolato fondente è stata una delle operazioni più rognose di tutta la mia vita poiché mi sono ritrovata scagliette di cioccolata dappertutto. Volavano pure in giro le maledette! Quando avrete finito di rincorrere le scagliette procedete in questa maniera: una cucchiaiata di more, cucchiaiate di riso affogato nella crema, spolverata di cioccolato fondente grattugiato. Ripetete finché avete crema, o ciotole, o voglia. Tenete tutto in frigo almeno per 12 ore perché più il riso sta immerso nella crema e più si impregna. E più si impregna e più diventa buono. E più diventa buono...
Let the sunshine in |
Radiografia del rislunsj |
Il mio indomani precisamente era un sabato, quindi sì, ho passato un venerdì sera a casa a cucinare e ad ascoltare musica (quanto mi piace l'uso della d eufonica) e visto il risultato posso dire fieramente di aver passato un venerdì sera a casa. Ho creato questi tre strati con debite distanze di sicurezza per avere la possibilità di assaggiare i sapori in coppia. Però non abbiate paura di affondare il cucchiaino e di prenderli tutti.
Prossima volta cambio cereale. Così, tanto per confondervi le idee.
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