Smashing Pumpkins - Black Page - Adore (1998)
Insomma, avete presente quando avete troppe cose da fare e alla fine non fate nulla?
Io, in questo esatto momento. Ogni giorno succede qualcosa e dico sempre "ah bello questo spunto ora ci scrivo su un post". Puntualmente mi dimentico, sia di scrivere che lo spunto, quindi fuffa. Per di più, quando provo a pensare allo spunto mi si accavallano i discorsi, in barba alla coerenza e alla coesione del testo. Siccome sono pigra e non ho voglia di schematizzare tutti questi pensieri, lascio perdere.
Mi ricorda quella volta in cui avevo prestato alcuni volumi della mia antologia di letteratura italiana a una mia collega e lei si divertì a sottolineare (con la matita, per fortuna). Per chi è un feticista del libro - come me - questa violenza della sottolineatura altrui è peggio di uno stupro. Per cui mi sono messa di buzzo buono e, gomma alla mano, ho cancellato pagina dopo pagina. Ma qui arriva il fattore emozione: le pagine dell'antologia sono poco più spesse di quelle di una bibbia o di un vangelo, quindi a un certo punto, inevitabilmente, un colpo di gomma ha strappato - esattamente al centro di una poesia - il foglio. Per pochi secondi ho visto tutto bianco e le bestemmie mi si sono accavallate. Si sono accavallate talmente bene che sono rimasta in silenzio, chiusa nel mio dolore. Come quando risolvi le equazioni e cominci a depennare le x e gli elementi che si somigliano.
Credo che l'effetto sia come quello di un esperimento (esperimento di Newton, mi dicono dalla regia) che mi hanno mostrato alle elementari: prendete un disco di carta, dividetelo a spicchi e colorate ogni spicchio con i seguenti colori: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto. Fissate il disco al trapano e osservate cosa succede ai colori.
Crostata con budino al cioccolato e uvetta
Ingredienti:
- 250 grammi di farina
- 100 grammi di zucchero a velo
- 2 uova
- 125 grammi di burro
- 1 bustina di vanillina
- 1 pizzico di sale
- 1 litro di budino al cioccolato
- uvetta q.b
- uvetta q.b
Prologo:
Cosa fai quando qualcuno dice "prepariamo i brownies!" e tu sei a casa senza macchina e senza la possibilità di reperire eventualmente gli ingredienti mancanti al supermercato più vicino?
Temporeggi? No. Usi quello che hai sperando in un risultato decente.
Prepariamo una crostata, tanto burro e farina non mancano mai e la crostata puoi farcirla con quello che ti pare. Apro il frigo, mi arrampico come King Kong su ogni ripiano e inizio a contare le possibilità.
Mele e marmellata? Pesche e marmellata? Le pere no, non mi piacciono, escluse per sempre ogni ricetta della mia vita. Il kiwi no, dovrei preparare la crema pasticcera e non ho voglia. Uh, guarda, due confezioni di budino pronte per essere usate!
Mele e budino? No è che sono allergica alle mele (risposta furba). Pesche e budino allora. Eh ma sono allergica anche alle pesche (ottimo tentativo per dirmi che non vuoi della frutta nella crostata). Va bene, facciamo budino e uvetta e non se ne parla più.
Ma quanta uvetta? No perché mi nausea.
Ho capito, non vuoi la frutta nella crostata ma non mi importa.
Per preparare la pasta frolla ci sarebbe la ricetta classica e tradizionale ma io ero di fretta, quindi se avete fretta anche voi mettete la farina, un pizzico di sale, il burro, lo zucchero, la vanillina (o l'essenza di vaniglia, ma in questo caso usate la punta di un cucchiaino) e le uova in una ciotola e iniziate a impastare.
Dateci di olio di gomito finché non avrete creato un impasto omogeneo, compatto e abbastanza elastico (io ho dovuto aggiungere un paio di cucchiai di farina in più, non so perché. Forse il burro o forse la farina, forse il procedimento eseguito alla carlona, fate voi).
Con l'impasto create una palletta, avvolgetela nella pellicola trasparente e mettete la palletta avvolta a sua volta (se non dico stupidaggini non mi diverto) in frigo per almeno 30 minuti.
Dateci di olio di gomito finché non avrete creato un impasto omogeneo, compatto e abbastanza elastico (io ho dovuto aggiungere un paio di cucchiai di farina in più, non so perché. Forse il burro o forse la farina, forse il procedimento eseguito alla carlona, fate voi).
Con l'impasto create una palletta, avvolgetela nella pellicola trasparente e mettete la palletta avvolta a sua volta (se non dico stupidaggini non mi diverto) in frigo per almeno 30 minuti.
Passati i 30 minuti, la pasta frolla è pronta per essere stesa ed utilizzata. Per paura di crostate attaccate a teglie, io ho anche usato un foglio di carta forno e ho steso aiutandomi con un bicchiere, poi ho rimesso tutto in frigo. Siccome la pigrizia di un venerdì sera mi stava rodendo i muscoli, le ossa e i tendini, ho usato la stessa ciotola dove avevo impastato la pasta frolla per mescolare budino a uvetta. Io ho scritto "uvetta q.b." perché ne avrei usata molta di più, ma c'era qualcuno che controllava quanta ne mettessi, quindi fate voi.
Tirate fuori lo stampo e riempitelo di budino - ovviamente ne rimarrà un po', perché non ho usato uno stampo da 26 cm.
Secondo me potete anche solo infornare la pasta frolla (non dimenticate il fondo di legumi in questo caso) e aggiungere il budino in un secondo momento, ma si può infornare, quindi non vedo perché non cedere nuovamente alla pigrizia.
Tirate fuori lo stampo e riempitelo di budino - ovviamente ne rimarrà un po', perché non ho usato uno stampo da 26 cm.
Secondo me potete anche solo infornare la pasta frolla (non dimenticate il fondo di legumi in questo caso) e aggiungere il budino in un secondo momento, ma si può infornare, quindi non vedo perché non cedere nuovamente alla pigrizia.
Accendete il forno e preriscaldatelo a 180°, infornate per 40-45 minuti o finché la pasta frolla non vi sembrerà cotta. Attenzione cari amici all'ascolto: il budino, per ovvi motivi (il calore) vi sembrerà molle, liquido, e penserete "ommioddio ora come faccio a tagliare le fette senza spargere e sprecare budino dappertutto". Tranquilli, è tutto normale; fate raffreddare per bene e vedrete che il budino tornerà nella sua forma originaria - sennò se proprio non ce la fate ad aspettare, infornate solo la pasta frolla e via.
Come potete notare, l'uva passa era veramente in quantità irrisoria.