Io non sopporto i cani. Non è che non mi piacciano, per carità. Brave bestiuole, tanto carucce, però non reggo il loro atteggiamento da eterni contenti. Mi piacciono ma non li sopporto... Provano ed esternano sempre estremo entusiasmo verso qualsiasi cosa gli capiti. Sembrano degli scout. No, peggio. Sembrano dei coristi folli del campo estivo della parrocchia.
Cacchio che bella questa busta di carta! Adesso la sbrano.
Ehi vedo che ti sei alzata per andare in bagno, quasi quasi metto le mie zampe sulle tue spalle e ti lecco un po' la faccia con la mia alitosi degna della fiatella mattutina umana.
E non dico tanto per dire, non mi baso nemmeno su leggende metropolitane, sono cose che mi sono successe ultimamente...
L'altro pomeriggio, per andare nel particolare, leggevo beatamente al sole, seduta come una signorina non dovrebbe mai sedersi, con un gatto che usa il mio piede come cuscino per ronfare. Così, tanto per definire e sottolineare il mio ruolo subordinato nella sua vita: non solo sono quella che versa il cibo nella ciotola, non solo si dà al risparmio energetico usando i miei movimenti col mouse per accarezzarsi da solo, oggi sono anche un cuscino. Mi ripaga con tante fusa, è sufficiente.
Leggevo, dicevo. Beatamente. Felice della mia condizione di subordinata quando all'improvviso sul bracciolo della poltrona sento questa testa sbavante e ansimante.
Il cane, anzi, la cagna, reclama attenzioni - che poi, cagna mi sa tanto di discussione nello spogliatoio degli uomini.
E ti guarda con quegli occhi che ricordano tanto quel conoscente sfigato che ci provava. Quello che alle medie timidamente mette il suo braccio attorno alle tue spalle ma tu ti divincoli. Ma non perché non ti piacesse, è che hai 11/12 anni e vuoi solo giocare a calcio, i maschietti sono solo i compagni di squadra. Farai due più due anni dopo, ovviamente. Glielo leggi negli occhi con sottotitoli a pagina 777 di televideo, sono gli stessi occhi che cercano il momento adatto per provare a baciarti, per tentare l'approccio definitivo... Adesso, adesso, adesso siamo abbastanza vicini e... E tu, che "non vuoi rovinare l'amicizia", lo capisci e ti fai indietro. Porti indietro la testa, il corpo, tanto per essere chiari sposti anche la sedia. Non sai proprio come dirglielo che no, non deve baciarti, in fondo ti fa tenerezza, ma il sesso per tenerezza e pietà è ancora ben lontano.
Ora che ci penso, una volta un compagno di classe mi rispose con un "ah, pensavo tu fossi diversa dalle altre". Solo che io non stavo mentendo, ci tenevo davvero. Probabilmente quando ha smesso di parlarmi 10 anni dopo quell'episodio aveva solo messo in atto la famosa massima della vendetta che è come il gazpacho, un piatto che va servito freddo (no, non è mia, come potete vedere).
Ma non demordono, né i cani, né gli sfigati.
Sono riconoscente agli sfigati, mi hanno sempre dato ottimi spunti per usare e sviluppare la fantasia:
- Esci?
- No oggi no, è l'anniversario del lutto per le uova di chiocciola che le suore hanno lasciato morire in laboratorio in seconda media.
- Facciamo qualcosa?
- No guarda, ho fatto gli esami del sangue e sono in ansia di sapere se li ho passati, quindi non ho dormito molto...
Insomma, eggnnente, alla fine ho fatto "pat pat" sulla testolina del cane e gli ho detto di sedersi, là, a distanza tale da non sbavare su me stessa o sul libro e sono tornata nel mio paradiso cuscinesco.
Merluzzo panato nel sesamo
Ingredienti:
- 6 tranci di merluzzo
- sesamo q.b.
- 1 busta di zuppa thai al cocco e limone
- 4 cucchiai di farina
- acqua q.b.
Perché preparare una semplice pastella con acqua e farina (2 cucchiai di farina e acqua finché non avete un composto melmoso) quando potete preparare una pastella simile alla quale puoi aggiungere 20 grammi di preparato per zuppa thai?
Appunto, perché?
Innanzitutto perché ho trovato questa zuppa solubile e mi sono domandata che sapore avesse e poi per dare giusto quel qualcosa in più al merluzzo, uno dei pesci meno saporiti del globo terracqueo - non me ne vogliano i banchi di merluzzo che nuotano allegramente qui attorno, non ce l'ho coi loro parenti.
Appunto, perché?
Innanzitutto perché ho trovato questa zuppa solubile e mi sono domandata che sapore avesse e poi per dare giusto quel qualcosa in più al merluzzo, uno dei pesci meno saporiti del globo terracqueo - non me ne vogliano i banchi di merluzzo che nuotano allegramente qui attorno, non ce l'ho coi loro parenti.
Prendete una leccarda, copritela con la carta forno e tagliate a metà i vostri tranci di merluzzo ai quali avrete già eliminato ogni scaglia. Accendete il forno a 200° e preparate la pastella di cui sopra mescolando i due cucchiai di farina e l'acqua, quindi aggiungete 20 grammi di zuppa solubile (ma la prossima volta magari uso il latte di cocco al posto dell'acqua e niente preparato finto).
Rigirate i tranci nella pastella e poi ricopriteli di sesamo, lanciateli con ghigno beffardo sulla leccarda (il ghigno beffardo serve solo per esprimere la soddisfazione dell'esperimento alla Dr. Frankenstein. Io avrei concluso con un "si può fare", ma mi avrebbero presa per pazza).
Rigirate i tranci nella pastella e poi ricopriteli di sesamo, lanciateli con ghigno beffardo sulla leccarda (il ghigno beffardo serve solo per esprimere la soddisfazione dell'esperimento alla Dr. Frankenstein. Io avrei concluso con un "si può fare", ma mi avrebbero presa per pazza).
Dopo aver impanato per bene infornate per 10 minuti, rigirate i tranci e infornate per altri 10 minuti.
Intanto cosa fate con la pastella rimasta?
Preparate una salsa per accompagnare il pesce (consiglio anche di preparare del semplice riso in bianco come accompagnamento). Versate il contenuto della ciotola in un pentolino, aggiungete acqua e altri due cucchiai di farina e mescolate, mescolate, mescolate.
Visto che la zuppa sarà speziata e al sapor di limone, per spezzare quelle espressioni da "ho appena morso un limone" preparate anche un'insalata.
A questo punto sono passati i 20 minuti, il pesce è pronto e potete impiattare.
A questo punto sono passati i 20 minuti, il pesce è pronto e potete impiattare.
Uno dei migliori esperimenti di tutto il 2013, sentivo il sapore dei piatti thailandesi pur essendo consapevole di aver usato una finta zuppa...
Questo post, su cui concordo in pieno in alcune parti, mi mette a disagio. Beh, non leggerlo, potresti dire tu. Mi mette a disagio perché riecheggia quello che ogni tanto mi è capitato in passato. E dato che io sono quella che non ricambia, riesco persino a sentirmi stronza e gelida. Un conflitto che mi trascino da un po'...
RispondiEliminano io sono più per il "affronta i tuoi nemici"
RispondiEliminaNel senso che sbatti in faccia che non ricambi e problema loro?
Eliminano nel senso che puoi leggere il post :D
RispondiEliminae comunque sì, visto che non faccio mai niente per incoraggiare è decisamente un problema loro :P
Concordo con entrambi i suggerimenti. :-D
EliminaAhahahah mamma mia! Mi hai ricordato il secchione delle medie che non sapevo come mollare dopo che per un caso fortuito è riuscito a baciarmi (anche molto male).....
RispondiEliminaAh che orribili ricordi! XD
Ancora con questo merluzzo... cappero! Dev'essere proprio buono lì!
Me ne spedisci un pezzetto? :D
certo, iniziamo un commercio clandestino di merluzzi saporiti :D
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