mercoledì 28 agosto 2013

Avant(z)i il prossimo

a meno che il giorno dopo ti rendi conto che in libreria
ha solo i vari Harry Potter e Narnia, allora magari è
troppo tardi ma sei sempre in tempo per scappare
Settimana scorsa ho promesso di dare la mia umile opinione riguardo la lista dei 50 libri da non leggere prima di morire. Opinione che potrei tenere benissimo per me stessa, lo so, anche perché ovviamente non li ho letti tutti e non posso parlarne obiettivamente (e per fortuna, direte voi, sennò dovrei scrivere un'enciclopedia di commenti). Qui trovate la lista con relativa spiegazione del perché no, io non posso commentarli tutti quindi li troverete sì in ordine numerico ma non sequenziale. In mezzo ai 50 libri ce ne sono alcuni che io amo profondamente quindi sarà veramente complicato per me mantenere la calma (ma attenzione, dal mio punto di vista l'articolo è puramente sarcastico).

2. 1984 di Georges Orwell [motivazione: il miglior romanzo distopico del 20mo secolo indirettamente responsabile dei reality show - mia opinione: ha perfettamente ragione, nonostante sia uno dei miei libri preferiti, letto e riletto negli ultimi 10/11 anni, uno di quelli che mi ha donato angoscia e senso di soffocamento, devo dire che, prendendolo da questo punto di vista passa la voglia di aprirlo. Però almeno una volta l'anno è d'uopo leggere La fattoria degli animali]
3. Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen [motivazione: direttamente responsabile per l'inenarrabile massa di articoli che iniziano con "
È verità universalmente riconosciuta che..." - mia opinione: sì, la banalità e le citazioni sempre le stesse e sempre quelle non ci piacciono. Avremmo potuto puntare sull'effetto "bridget jones ante litteram" ma questo mi sembra un punto molto più forte]
10. Via col vento di Margaret Mitchell [motivazione: meglio del musical ma peggiore del film, il quale si concentra totalmente sulla battuta "Francamente me ne infischio" - mia opinione: io non l'ho letto, quindi non posso dirvi se quella battuta ci sia nel libro, ma ne approfitto per comunicarvi che Sherlock Holmes non ha mai detto "Elementare, Watson"]
11. Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez [motivazione: è un po' come cercare di capire com'è l'albero genealogico, partendo sette generazioni fa, del tuo studente in scambio - mia opinione: per l'amor di dio non aprite quel libro. Mai. L'ho dovuto leggere e avrei dovuto davvero disegnare l'albero genealogico. Noioso romanzo che va avanti per 400 pagine dando nessun indizio sul titolo, salvo poi spiegare tutto nell'ultima pagina]

15. I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe [motivazione: toccante storia un professionista dell'autocommiserazione in amore; Werther è così miserevolmente delirante che alla fine si spara... e il lettore è tentato a fare lo stesso - mia opinione: anche qui, come per 1984, è uno dei miei libri preferiti. Però sì, effettivamente il tipo è giusto un attimo pesante]
19. L’alchimista di Paulo Coelho [motivazione: 
inutile libro di auto-aiuto mascherato da letteratura. Incredibilmente banale, ha venduto più di 65 milioni di copie in 56 lingue - mia opinione: l'ho letto a 16 anni dopo aver letto Siddharta di Hesse e già ai tempi mi puzzò di brutta copia. Non posso che trovarmi d'accordo e peste vi colga se mai oserete leggere un qualsiasi volume di questo individuo]
21. Mangia prega ama di Elizabeth Gilbert [motivazione: mangia, prega, ama,  
piagnucola, viaggia, scrivi e controlla il conto in banca - mia opinione: non l'ho letto, non ho visto il film e quindi dovrei solo chiudere il becco. Di solito quando c'è troppo battage pubblicitario io non mi fido e me ne tengo alla larga; nel 98% dei casi funziona (un esempio fra tutti: quella figa di legno di Amelie]
32. Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere di John Gray [motivazione: no, non vengono da là e lo scrittore è texano, il che ci dice tutto quello che c'è da sapere - mia opinione: ovviamente non l'ho aperto e mai mi ha sfiorata l'idea di farlo. Non mi piacciono i libri di auto-aiuto, figuriamoci quelli così banali]

45. Il codice da Vinci di Dan Brown 
[motivazione: utile solo come una scorciatoia per sapere chi evitare di metropolitana - mia opinione: non ricordo esattamente tutto quindi non capisco la motivazione. Ho visto il film al cinema solo perché costava due euro ed era pieno di stupidaggini come il venerdì 13. Eccessiva pubblicità che attira le fasce basse di pubblico, indi poscia per cui da evitare come la peste bubbonica]
46. Twilight di Stephenie Meyer [motivazione: come sopra, soprattutto se ci sono adulti che non dovrebbero assolutamente subire questo fascino del vampirello - mia opinione: non ho letto il libro, non ho visto il film. Ci sono altri vampiri da leggere e vedere. Piccola nota a margine: è così di scarsa qualità che una demente mia ex collega universitaria si è fatta ridere in faccia dalla sottoscritta perché voleva farci su la tesi in lingua inglese nonostante non avesse aperto i libri. Io pensavo volesse paragonare le differenze tra i dialoghi del libro e del film, invece no. Vi prego, plebei, allontanatevi dalla mia vista]
50. Lolita di Vladimir Nabokov [motivazione: intraducibile "s
couting" per ragazze (intraducibile per via delle sfumature di significato, prendete per buono un "esplorazione/rimorchiare") - mia opinione: non l'ho mai letto, sono totalmente ignorante sulla letteratura russa; ma non ho mai finito di vedere il film, trasmesso sempre in estate e a notte fonda]

Pappone norvegese
Ingredienti:
- 300 grammi di pasta corta
- 500 grammi di spinaci
- 4 funghi grossi
- 1 cipolla
- 1/2 litro di besciamella
- avanzi di merluzzo

In Norvegia c'è molto merluzzo - c'è anche molto salmone ma il merluzzo e lo stoccafisso te li trovi che bussano alla finestra e ti chiedono un po' di zucchero - e questa ricetta è così tradizionale che persino la findus propone la sua versione surgelata aggiungendo l'immancabile "hjemmelaget" (fatto in casa) per fregare l'acquirente - un po' come le lasagne surgelate per noi, tanto per essere chiari. Quando rimane del merluzzo che cosa fai? Io farei delle polpette, qua invece preparano queste enormi pentole di pasta (maccheroncini), merluzzo, besciamella e le prime verdure che trovano nel frigo. Descritta così effettivamente potrebbe fare piuttosto senso, però vi assicuro che non è male.
L'altro giorno mi sono ritrovata degli avanzi e ho deciso di creare un'evoluzione della suddetta (la quale non ha un nome, non chiedetemi perché). Ovviamente, data la casualità dell'esecuzione da un lato e il dubbio sulla riuscita dall'altro, vi beccate solo la foto finale; però il procedimento è facile, quindi è tutto a posto. Innanzitutto soffriggete la cipolla, aggiungete i funghi e aggiustate di sale e pepe. A metà cottura aggiungete anche gli spinaci (freschi o surgelati) e riaggiustate di sale e pepe. Coprite con un coperchio e lasciate tutto a fiamma medio-bassa. Mentre le verdure finiscono di cuocersi mettete su l'acqua per la pasta e preparate la besciamella; per mezzo litro bastano 50 grammi di burro, altrettanti di farina e 500 grammi di latte (ovviamente non dimenticate il sale e la noce moscata). Quando avrete tutto pronto tirate fuori una teglia, accendete il forno a 150° e iniziate a stratificare nella teglia: un po' di besciamella, quindi aggiungete un po' di pasta, il merluzzo fatto a pezzettini e di verdure; continuate e mescolate spesso, così da avere una densità di condimento approssimativamente distribuita. Probabilmente vi sembrerà di aver preparato troppa besciamella ma è tutto calcolato, deve essere così; alla fine, prima di infornare, abbondate con il formaggio.
Dato che gli ingredienti sono già tutti cotti, basterà attendere anche solo 10 minuti per poter sfornare e servire.


2 commenti:

  1. Ho dato poi un'occhiata ai commenti dell'articolo originale, e spaziano dalle maledizioni invocate sull'autore alle risate più schiette, al sarcasmo più feroce, passando anche per il missionario fanatico che urla che l'unico libro da leggere è la Bibbia, mentre tutti gli altri esistenti sulla terra non servono. L'autore voleva essere sarcastico e provocatorio (forse persino troppo) e ci è riuscito piuttosto bene, sapendo che mettere sullo stesso piano Kafka, Joyce, Faulkner e la Meyer avrebbe indispettito non poco una certa fetta di lettori. E' riuscito a solleticare anche me, piazzando Jane Austen su questa lista nera, e diversi altri, come il summenzionato Kafka. Uno che vorrei leggere tra poco è proprio Lolita, sull'onda dell'interesse suscitato da un altro libro che sto leggendo.
    Condivido l'opinione sul giovane Werther, che non sono mai riuscita a reggere. A parte il Faust, mi stupisco dell'insignificanza che Goethe usa per costruire i suoi personaggi maschili. Anche ne Le affinità elettive, gli uomini mi davano letteralmente sui nervi, con la loro svenevolezza.
    Di 1984 ho visto il film, che mi era piaciuto nonostante l'angoscia che mi ha lasciato...per quanto sorridessi del fatto che nel 1985, quando ho visto il film, le cose non erano proprio come erano mostrate lì.

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  2. sui personaggi maschili del nostro Goethe ho una teoria ;)
    il Werther non è assolutamente male come libro, però effettivamente il ragazzo ha reagito male :D
    enivuei, 1984 è un vero capolavoro, Orwell è riuscito a trasmettere angoscia (e ci riesce ogni santa volta che rileggo). Il film non è stato girato male, ma sai com'è... il libro è meglio :P

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