martedì 13 marzo 2012

Rigurgito...

Storie di vita vissuta, capitolo 949724364.
Mi sto sheldonizzando sempre più du du du da da da.

Mi trovavo nella sala d'aspetto del dentista (no, il dentista non mi crea problemi) e tutto ad un tratto, mentre stavo rileggendo - sfogliando - per la decima volta le solite riviste patinate che tanto piacciono alle femmine, entra Lei, questa strana creatura, questo inquietante essere che per comodità chiameremo "LCSS" (logorroica con le sacre scritture).

La LCSS è una spumeggiante femmina sulla cinquantina che irrompe in sala d'aspetto coi suoi finti Ugg grigio topo tempestati di finti swarionski, abbinati a collant color lampone e a un vestito, anch'esso grigio topo, corredato di maniche lampone sbiadito.
Inizialmente spero appartenga alla mia categoria di gente da sala da aspetto: arriva, saluta e sta zitta, tentando di farsi i fatti propri nel maggiore silenzio possibile. E invece - inorridisco, atterrita - no!

"Scappo in bagno a fare pipì perché non ce la faccio proprio più!"

Tento di mantenere un'espressione neutrale, ma dentro di me ho già assunto una posa da triglia che reca con sé un cartello a led luminosi che recita - E 'sti cazzi?
Spero, ovviamente, che i contatti con la LCSS si ridurranno a questo. E invece - nuovamente, attonita - no!

Tira fuori dalla borsa l'agendina e la penna, a scatto... tic tic tic tic tic... non si ferma. Tic tic tic tic tic, ti prego lascia stare quella penna, non si merita una tortura simile, prendi me ma ti prego, lascia stare la penna!

Sono già sufficientemente indispettita, guardo il cellulare. Diamine, mai che qualcuno mi mandi un messaggio o mi telefoni in momenti come questo. A un certo punto sento sprigionarsi lo sheldon dentro di me: inizia a fischiettare... Ero già lì pronta a mostrare la clausola del contratto tra coinquilini che impedisce di fischiettare quando mi ritorna in mente che non siamo coinquiline e che non c'è nessun contratto da rispettare (per la cronaca, dopo questi giorni di tempesta, non puoi, proprio non puoi scegliere Samvueh Ove de Reinbou).

Fischietta.
Ticchetta.
Ti prego, basta, risparmiami, dentista chiamami o quantomeno falla passare per prima, ma liberami da ogni male, amen.

Guarda l'agendina, fischietta, ticchetta e inizia a sussurrare cose... Mercoledì, mercoledì...
Samara, che cosa dobbiamo fare mercoledì?
Voglio alzarmi dalla sedia e rigurgitarle la merenda, che non ho fatto, dannazione!

Finalmente il dentista mi chiama, è il mio turno. Maledetta! Ed è lì che mi accorgo che il libro che portava con sé altri non era che le Sacre Scritture (e allora dillo che sei fuori di testa, dillo!).
Eppure quel tic tic tic tic tic mi ha accompagnata per giorni.

Tic tic tic tic tic.
A proposito di ticchettii, parliamo dell'orologio biologico, tic tic tic tic tic, come il tic tic tic della penna, mi corre incontro. Come un tir - bam.
Come capita sempre in presenza di neonati, mi ritrovo a fare simpatia all'infante di turno; cerco di resistere però, ci provo, giuro. Diamine se sono brava coi bambini. Inizio a conversare con l'essere umano in miniatura, ci gioco - ehi, è quasi piacevole, chissà, un giorno, quasi quasi. Poi, quando quel bambino mi rigurgita addosso, strabuzzo gli occhi, disgustata come una piccola me costretta a mangiare broccoli e fegato - e lì, proprio lì, proprio in quel momento, hic et nunc, ricordo perché preferisco i gatti. Restituisco il pupo alla genitrice, il mio lavoro è stato svolto, anche per questa volta ho fregato l'orologio biologico.
Risata malefica.
Dissolvenza.

Oreo Cheesecake

Ingredienti:
per la base:
- 1 cup 1/2 di Mc Vities (192 grammi)
- 1/4 cup di zucchero di canna (55 grammi)
- 7 tablespoon di burro (105 grammi)

per la crema:
-2 cup 1/4 di panna (288 grammi)
- 1 pound di Philadelphia (453 grammi)
- 2/3 cup di zucchero (134 grammi)
- 1/2 teaspoon di sale (2 grammi)
- 3/4 cup di Oreo (150 grammi)
- 1 bustina di vanillina

Passate al mixer i Mc Vities, uniteli in una ciotola allo zucchero di canna e al burro fuso (burro messo nel bicchiere e fuso in microonde). Mescolate bene, il burro e lo zucchero tendono a fare i furbetti, mescolate con attenzione.
Mettete il composto in una tortiera dai 23 cm di diametro e pressate, aiutatevi con il bicchiere nel quale avete fuso il burro (oppure con un batticarne).
Montate la panna, aggiungete il Philadelphia, lo zucchero, la vanillina e dategli un vigoroso colpo di sbattitore per evitare  i grumi di formaggio.
Passate al mixer gli Oreo e uniteli al composto (ormai) cremoso.
Spalmate la crema sulla base di biscotti, decorate come più vi piace (io ad esempio avrei preferito usare dei Mini-Oreo, ma non li ho trovati. Allora ho optato per sbuffi di panna e ulteriori Oreo tritati).

Ps: questa torta la dedico al mio patatone vicentinpugliese che ha finito gli esami, cuori.

2 commenti: