Storie di vita vissuta di italiani all'estero unite a storie di gente che cerca lavoro e scrive supercazzole prematurate, stuzzicando la mia vena polemica. Sottotitolo: maledetti maledetti feed di Facebook che mi permettono di vedere dove i miei appongono commenti. Leggo "ho un curicculum di 10 anni" e penso solo che probabilmente la prima stesura di questo curriculum sia stata effettuata utilizzando Windows XP - voglio dire, anche io posseggo magliette vecchie di 10 anni e questo le rende molto preziose, ma questo non vuol dire che vada in giro indossandole.
Con la grazia e la delicatezza che mi contraddistinguono inizio a perculare il malcapitato con l'amico in questione (da questo momento A sono io e B è l'amico):
A: di un bambino di 10 anni forse
B: evidentemente manca l'italiano
A: your italian is bad and you should feel bad
B: indeed
A: minchia, quand'è che gli italiani capiranno che il cv alla maniera italiana non va bene all'estero? Maledetti feed e maledetto catanese col cv di 3 pag
A: grz [sto citando il tipo]
B: in che senso alla maniera italiana?
A: scriviamo scriviamo scriviamo scriviamo... più cose scrivi e meglio ti senti
B: eh ma è la maniera americana, dove devi anche dire che giochi a freccette e quindi sei un team player
A: esatto. E per una volta che hai avuto un'idea, automaticamente aggiungi il problem solving
B: una volta stavo facendo i panini col salame e non avevo il salame e ho usato la mortadella, mostrando acute capacità di problem solving
A: una volta volevo preparare il the per 3 persone e avevamo un solo infusore, allora ho proposto di mettere le 3 dosi nell'infusore e di usare una pentola, cioè, sono un genio!
B: una volta ho intasato il cesso di merda e non voleva stasarsi e allora ho fatto fare a mia mamma, mostrando grandi doti di leadership
A: l'ho fatto anche io ma con un piccione... il piccione non voleva allontanarsi e ho fatto fare a mia mamma
B: una volta quando facevo in concierge l'ho leccata a una cliente, dimostrando che per me la soddisfazione del cliente è la prima priorità
A: dovremmo darci alla scrittura creativa di cv... ti spiace se utilizzo queste cose per un post?
B: no no anzi, dovremmo farne di più
A: :D
B: una volta c'era da portare 6 pasticcini a una festa con 4 persone e per evitare liti me li sono mangiati tutti prima, dimostrando capacità matematiche, di problem solving, di leadership, di goal-orientation e pure un po' di genio
- 250 grammi di farina di cocco
- 100 grammi di zucchero
- 250 grammi di mirtilli freschi
- 2 uova
- 60 grammi di maizena
L'altro pomeriggio la mia amica Chiara mi passa questa ricetta perché voleva provare questi dolcetti al cocco e io decido di provarli modificando leggermente le proporzioni e aggiungendo un ingrediente. Questa è la vera storia di quello che è successo in un pomeriggio norvegese.

Aggiungete la farina di cocco e la maizena, non c'è bisogno di setacciarla anche perché sono solo 60 grammi, però vi consiglio di evitare di continuare a mescolare tutto con la frusta perché vi ritrovate tutto
l'impasto ingabbiato.

I mirtilli dicevamo, unite i vostri 250 grammi all'impasto. Non c'è nemmeno bisogno di farli appassire in padella in quanto la potenza strabiliante del forno li renderà perfetti.
Continuate a mescolare finché non otterrete un bel composto omogeneo.
Accendete il forno, preriscaldatelo a 140° e prendete una leccarda, adagiatevi un foglio di carta forno.
Se riuscite a fare delle palline buon per voi, io ci ho provato e probabilmente avrei dovuto usare dei pirottini da minimuffin per ottenere delle palline che non si spaccassero come il vaso di Pandora. Ho provato anche a fare delle palle più consistenti ma si aprivano. Allora ho solo schiacciato col palmo della mano le varie palle onde ottenere dei megabiscottoni. Probabilmente la causa è che invece della farina di cocco ho comprato delle scagliette di cocco perché mi facevano più simpatia... Qui arriva il bello: sono maldestra e mentre tentavo di infilare la leccarda in forno non so bene come abbia fatto ma ho creato la scena da film per eccellenza: tutto l'impasto è andato a quel paese, seguendo movimenti tellurici e sparpagliandosi come la tettonica a zolle richiede.

Tagliate quindi a quadretti o quadrettoni e mangiate. Ora vi sfido a non finire tutti i dolcetti/pezzi di torta in 3 secondi netti.
Ciao, ti ho lasciato un premio per il blog! :-)
RispondiEliminahttp://virginia82.blogspot.it/2013/05/a-very-inspiring-blogger-award-pt2.html
Ciao, grazie ^^
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