sabato 10 agosto 2013

Espiazione

Avete presente Keira Knightley? Quella graziosissima attrice che, se nel film non ha una parte dove può fare la pazza, strapparsi i capelli e urlare, non accetta il copione. Tanto per fare qualche esempio: in Anna Karenina (2012) rovina un matrimonio e impazzisce per il Conte Aleksej Vronskij (che poi, vorrei ben dire, chi non impazzirebbe per Aaron Johnson? Una volta tanto Jude Law non è il belloccio della situazione). In A Dangerous Method (2011) ci sono Aragorn e l'androide David che giocano a fare gli psicanalisti. L'androide, che in questo caso interpreta Gustav Jung, deve curare una certa Sabina, la quale è schizofrenica e particolarmente aggressiva. Indovinate chi è Sabina? E ancora, in Never Let Me Go (2010), c'è questo simpatico trio formato dalla nostra K.K. più il giovane Spiderman e Sissy Sullivan (la sorella dell'androide David che in Shame ha un comportamento sessuale compulsivo) e in questo trio chi è quella che dà di matto? Del resto, la comprendo, è l'unica Ginevra che non riesce a tradire Re Artù perché Lancillotto muore prima che si possa consumare l'atto (King Arthur, 2004). Infine, tornando al titolo, in Espiazione (2007), dà di matto perché la sorella minore non capisce bene che cosa stesse facendo col figlio della governante (però alla fin fine l'espiazione tocca alla sorella minore). Conclusione: tutto questo bordello, ogni volta, per fare del sesso.
Avete appena letto un'enorme filippica che sembra l'analisi della filmografia parziale della Knightley solo perché avevo deciso di delucidare un punto dello scorso post (prendete un libro che avete comprato anni fa ma che non avete mai letto) e poi in realtà, colpita dalla carissima sindrome ossessivo compulsiva, ho trovato il bandolo della matassa. Sono stata distratta letteralmente da un gomitolo di lana: ho iniziato a sferruzzare, non ho idea di come si faccia e oggi avevo visto troppi difetti nella mia creazione - la quale avrebbe dovuto assumere il ruolo di vestitino per Kindle. Parlo al passato perché ho pensato bene di sciogliere il lavoro fatto fino ad ora ma ho imparato diverse lezioni: innanzitutto che non è facile come te lo mostrano nei cartoni, soprattutto se sei alle prime armi e ogni tanto hai creato un punto che in realtà era un nodo da marinaio, di quelli belli resistenti.
Mentre ero lì che scioglievo nodi, tiravo fili, arrotolavo gomitoli, non paga della mia sofferenza ho iniziato a canticchiarmi A Pain That I'm Used To dei Depeche Mode; fare questi lavori ripetitivi (tira il filo, avvolgi il filo, tira il filo, avvolgi il filo) ti porta a riflettere e ho realizzato che sto espiando la mia mancata presenza al Brutal Assault vedendo le foto di chi c'è, stamattina ho espiato la mia mancata presenza al Not.fest, dove sarà possibile vedere Tricky e 2manydjs, ascoltando per l'appunto la discografia di questi ultimi (al secolo ancora Soulwax) mentre facevo la ceretta - a parte il gioco di parole ceretta > cera > wax, chi è così stolto da fare una ceretta durante il ciclo?. Non contenta, ho continuato con i Depeche Mode, perché tanto lo so che a dicembre non vado mica a vederli a Oslo...continuiamo così, facciamoci del male.

Pasta con salmone, bottarga e pinoli
Ingredienti:
- 500 grammi di pasta
- 400 grammi di salmone
- 25 grammi di bottarga di tonno
- 2 spicchi d'aglio
- pinoli q.b.
- prezzemolo q.b.

A proposito di espiazione e di vendette trasversali del karma (no, non ci credo, tranquilli), ho ben pensato di preparare qualcosa di veramente sfizioso con un ingrediente che non è stato evidentemente capito. Mi pare giusto, io non capisco perché si ostinino a bollire l'acqua nel bollitore per poi metterla in pentola e loro non capiscono il reale valore della bottarga (però, a onor di verità, avrei potuto impegnarmi di più e spiegare meglio cosa fosse). Ma capirete alla fine perché. 

Prendete una padella antiaderente e mettetela sul fuoco, quando sarà calda tostate i pinoli (quanti? Quanti ne volete, io ho coperto tutto il fondo). Prestate molta attenzione e non abbandonate mai la padella perché la tostatura è un'azione che richiede cognizione; basta un attimo e invece di trovarvi i pinoli dorati e che emanano un buon profumino, vi ritrovate dei pinoli bruciacchiati e immangiabili. Per l'appunto, quando saranno dorati, trasferiteli su un foglio di carta forno e lasciateli lì a raffreddare.  
Mettete sul fuoco l'acqua per la pasta, in padella invece dell'olio e i due spicchi di aglio - a fiamma media; dedicatevi al taglio del cubetto di salmone (fresco, da trancio e non da fettina affumicata). Quando l'aglio sarà dorato, aggiungete in padella il salmone, aggiustate di sale e di prezzemolo, continuate a rimestare finché il pesce non sarà cotto.Intanto probabilmente l'acqua starà bollendo e potrete buttare la pasta, la quale poi scolerete, aggiungerete al salmone in padella, userete i vostri pinoli e infine la bottarga.
Aggiustate nuovamente di sale, se necessario, e servite.
Qui arriva il bello: i norvegesi hanno pensato di grattugiare sulla pasta (col pesce) del parmigiano.
Non ho avuto il coraggio di dirgli che in Italia, secondo le mie informazioni, non si usa spargere il formaggio sul pesce. Ma se da un lato hanno compiuto un'azione per me punibile con torture che chiamerebbero a raccolta tutti i volontari di Emergency e Nessuno tocchi Caino, dall'altro si sono molto avvicinati alle usanze catanesi (da quel che so, sono gli unici che osano il formaggio grattugiato su piatti di pesce).



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