sabato 14 luglio 2012

Stette la sfoglia, immemore.

Prendi della premeditazione, prendi un venerdì sera, prendi due amiche e lasciate il tutto a rosolare per alcune ore e a metà cottura aggiungete un pizzico di 9GAG. Va bene, torniamo seri, la realtà dei fatti è che ci mancava la tavola calda - o rosticceria, o i rustici, chiamate queste cose come vi pare - e ci siamo dovute organizzare di conseguenza. Questo parallelepipedo a base quadrata che vedete nella foto qui accanto è una cipollina ed è una delle cose più buone della terra.
Premeditazione dicevo, sì, perché giovedì ho fatto la spesa e ho comprato appositamente anche gli ingredienti per cucinarla, sono il mandante assoluto, anche perché già sapevo che avrei coinvolto una complice.

Ingredienti:
- 2 rotoli di pasta sfoglia
- 1 cipolla grande
- 1 confezione di prosciutto
- 1 confezione di formaggio - io non ho trovato la mozzarella e ho usato il gouda a fette
- salsa di pomodoro
- 1/2 dado
- basilico, timo/origano, pepe nero
- sale 

Innanzitutto tagliate la cipolla grossolanamente, non perché siete pigri o poco precisi, solo perché quando addenterete la cipollina dovrete sentirla sotto ai denti. Fatela stufare in padella con olio e un goccio d'acqua, un po' di sale. Intanto preparate la salsa di pomodoro, soffritto di cipolla o aglio, un paio di foglie di basilico, un pizzico di zucchero o di bicarbonato (io ho aggiunto mezzo dado al posto del sale).
Mentre cipolla e salsa sono sui fornelli, srotolate la pasta sfoglia, tagliatela, se potete, in quadrati di 15 cm di lato. Se, come me, non potete perché invece di preparare la pasta in casa l'avete comprata, fate dei rettangoli 15x30. Adagiate mezza fetta di prosciutto e una fetta di gouda (ma la prossima volta ne metto di più, di più, di più).
La salsa è pronta, viva la salsa! Per la realizzazione di queste cipolline, composte senza ricette ufficiali, abbiamo usato un cucchiaio e un terzo di salsa, ma secondo me la prossima volta potrei addirittura usarne due. Ok, proverò prima con uno e mezzo e vi farò sapere.
 
Adesso aggiungete la cipolla. Non fate le fighette, non lesinate, questo pezzo di tavola calda si chiama cipollina, quindi abbondate (purtroppo due delle tre cipolle che avevo erano da buttare, sennò avreste visto montagne di cipolla, invece ho dovuto lanciare l'applicazione OCD e dividere in 6 parti uguali la cipolla a disposizione). Spruzzate con del pepe neo e del timo. Se avete dell'origano è meglio, ma il timo è un ottimo sostituto.
Accendete il forno 200°. Chiudete la pasta sfoglia recitando il 5 Maggio. Lo so, nessuno ha capito perché ci sia venuto in mente il 5 Maggio il 13 luglio, ma questa cosa ci ha portato alla mente un paio di questioni come "ma tu quando l'hai imparato?", "ma perché ci facevano imparare le poesie a memoria?", "uffa però, mescolo sempre i versi" (il che mi ricorda anche il problema dell'elencare i 7 nani, ne manca sempre uno - provateci). Per chiudere bene i lati esterni ed evitare che il ripieno vaghi allegramente per la leccarda, pensate a Biancaneve quando preparara la crostata. Come quale Biancaneve? Quella della Sdynei. Per fugare ogni dubbio al ripieno su chi sia al comando, prendete anche una forchetta e pressate usando i rebbi.
L'avete acceso il forno, vero? Infornate per 30 minuti. Ah, al 15mo minuto girate di 180° la leccarda.


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