lunedì 11 febbraio 2013

Da tante cose dipende la celebrità del cinematografo

O almeno, questo direbbe il millantato inventore dell'italico idioma se catapultato ai giorni nostri.
Ma questo non è un post con una filippica contro Manzoni, anche perché chi mi conosce sa già come la penso e raccogliere consensi su uno degli autori più odiati dagli italiani (ma solo perché siamo costretti a studiarlo a scuola) sarebbe fin troppo facile. Facile come bere un bicchiere d'acqua, come rubare un omogeneizzato a un bambino, come venire a conoscenza delle unghie spezzate mentre si indossa l'unico paio di collant 20 denari in nostro possesso, ed è domenica pomeriggio. E scusate se avrei preferito usare un anacoluto.
L'argomento di oggi nasce dall'incrocio di due situazioni comunissime, roba che Mendel ha poggiato la sua sapiente mano sulla mia spalla e annuisce, compiaciuto - Mendel, ammettiamolo, hai solo incrociato i piselli per far sì che tutti ricordassero il tuo lavoro di scienziato e insabbiare così la tua fallita carriera di pornoattore.
Situazione 1 - gente in aeroporto che chiacchiera del più e del meno a volumi inusitati.
Situazione 2 - però era meglio il libro - ultimamente becco solo film tratti da libri

La gente è stupida. La gente è stupida e capisce le cose come preferisce. Oppure la gente è stupida e non capisce le cose. Mi trovo seduta nel bus navetta in attesa degli ultimi ritardatari e accanto a me ci sono queste due 30enni in partenza in versione Girl Power. Nulla di strano finché una delle due chiede "che libro stai leggendo?", l'altra solleva il volume, mostra l'autore, tale Michael Cunningham. Ma sì, avete presente quello che ha scritto il libro Le Ore da cui hanno tratto successivamente il film? Lui. La tipa tenta di spiegare all'amica chi fosse questo Cunnigham e questo è più o meno quello che ho sentito:
"Ma sì dai, anni fa ho visto questo film con Colin Farrell. Lui e l'amico crescono assieme però vengono entrambi da famiglie disagiate, cioè troppo devastate *tono schifato snob*, roba che non puoi fare crescere così i bambini e poi capisci perché fanno strane cose. Pensa che nel film hanno dovuto anche censurare il coso di Colin perché troppo grande *risatina isterica*. Sì e poi lui si innamora di una, ma anche l'altro si innamora di lei, solo che l'altro è gay quindi ama anche lui, e lui ricambia. E poi niente vanno a vivere tutti assieme, assurdo. Poi alla fine un giorno lei va via ma si capisce che non torna.".
Curioso, la trama mi ricorda certamente qualcosa eppure non tutto mi è chiaro, curioso.
Faccio due ricerche appena possibile e in realtà il film era sì tratto da uno dei libri di Cunningham (Una casa alla fine del mondo) ma la signorina non aveva capito niente, ma niente eh, ha mischiato le sue impressioni con la reale trama e la brama di augello di Farrell presa da un altro film. Sì, la gente è stupida e io voterò sempre sì per il Darwinismo. Sociale, in questo specifico caso.
Per la cronaca, questo è quello che avrei dovuto
 fare durante la visione de "Lo Hobbit"
Questo mi porta automaticamente alla seconda situazione: non capisco se sia più facile trarre sceneggiature da romanzi - in maniera tale da incrementare anche le vendite dei libri e illudere il popolino che stia leggendo qualcosa di buono - oppure se gli sceneggiatori siano ancora in sciopero dal 2007. Nei casi più fortunati è lo scrittore stesso che mette mano alla sceneggiatura, nei casi più nefasti devastano il senso del libro e lo semplificano per far sì che gente come quella citata qui sopra non si confonda più di tanto - ma si confonde lo stesso, quindi tanto vale...
Ho fatto la snob e l'arrogante a sufficienza per questo lunedì, direi che sia l'ora di ritirarsi nella stanza in cui vale la pena stare, la cucina.




Polpette di lenticchie:
Ingredienti:
- 200 grammi di lenticchie
- 1 uovo
- 1 cucchiaino di cumino
- spruzzata di pepe nero
- pizzico di sale
- 6 cucchiaini di farina
- 1 cucchiaio di olio

Cosa fai quando hai voglia di polpette e non hai carne a casa? Esci e vai al ristorante. Oppure prendi una scatola di lenticchie, scoli il contenuto e unisci un uovo, un pizzico di sale, del cumino e del pepe nero. Capirete anche voi l'inesistente premeditazione del piatto, perché in casi contrari avrei messo a bagno le lenticchie secche già il giorno prima - ma sapete com'è in questi casi: massimo risultato col minimo sforzo.
Innanzitutto vedo e prevedo una 20ina di polpette, poi prevedo che avrete voglia di preparare dell'ottima salsa all'aglio (ma poca, tipo 2 cucchiai di maionese e 2 di yogurt, così non ne avanza). Preparate prima la salsa all'aglio e ponetela in frigo.
Prima di procedere con la miscela di questa babilonia di ingredienti vi consiglio di preriscaldare il forno a 180°. Dopo aver sapientemente mescolato tutti gli ingredienti - mi raccomando, la farina all'ultimo. Perché la farina? Per donare un minimo di consistenza in più all'impasto  (ah, se non volete mettere il cumino fatti vostri, per me potete aggiungere quello che vi pare, malfidenti) - create delle polpettine sulla carta forno (questa è strafiga, lavabile e riutilizzabile). Non serve oliarla in precedenza in quanto avrete aggiunto l'olio al paciugo.
Infornate per 10 minuti, girate le polpette, infornate per altri 10 minuti. Intanto preparate l'insalata ed è inutile che vi dica di condirla, tanto userete la salsa all'aglio anche per quello.
Questa ovviamente possiamo definirla una variante vegetariana alle polpette di carne. Io non sono vegetariana, ci tengo a puntualizzarlo... Una versione vegana penso che potrebbe essere creata con una pastella di farina e latte di soia, ma non posso garantire il risultato (anche se sono sicura che il mondo sia pieno di blog vegani con alternative che aborro).
Il punto forte di questa ricetta è che in 30 minuti avete la cena (o il pranzo) pronto. L'importante è coordinarsi: salsa all'aglio > polpette > durante la cottura si tagliano le verdure per l'insalata > impiattare.
Per la realizzazione di questo post non è stato ucciso nessuna band inglese, si è ascoltato l'ultimo album dei Portishead il quale, nemmeno a dirlo, si chiama Third.

5 commenti:

  1. Sono nuovo e... Complimenti, davvero un blog interessante con alcune chicche culinarie niente male!! ti continuerò a seguire.. RESPECT

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  2. Visto che mi hai chiamato in causa, e stasera proprio fatico ad addormentarmi, mi sento autorizzato a sproloquiare. In fondo, rileggere la mia prosa ornata concilierà la sonnolenza.

    Mi ritorni in mente (qui "ritorni" è usato, sicilianamente, in modo transitivo) l'aneddoto su quel tale che, all'uscita dalla sala dove aveva appena visionato "Seven" del visionario David Fincher, esclamò "Bel film, mi è piaciuto un sacco, ma non ho capito una cosa: chi cazzo era Seven?"
    Ma qui si parla di un preciso fenomeno, cioè la cinematografia che trae origine dalla letteratura (allargando il significato del termine "letteratura" a qualsiasi paperback, libello, pamphlet o manoscritto fotocopiato e passato di mano in mano tra sedicenni brufolose).
    Giusto per gettare benzina sul falò dei "film che dovrebbero essere cancellati dalla faccia del pianeta", vorrei citare alcuni esempi cruciali.

    "Starship troopers", ovvero: il divario tra la qualità del libro e quella del film raggiunge valori confrontabili con quelli del debito pubblico italiano. Libro: Ottimo. Film: nefando.

    "Io sono leggenda", ovvero: ispiriamoci ad un libro, teniamo alcuni dettagli secondari in comune con il romanzo, poi per il resto cambiamo sostanzialmente tutto; il finale lo riscriviamo di sana pianta. Libro: not bad. Film: heinous.

    Ci sono stati però anche episodi positivi:

    "Fight club", ovvero: prendi un libro così così, aggiungici gli attori giusti, il regista giusto, e un anziano rocker popputo, e porta a casa il malloppo. Libro: meh. Film: ka-pow!

    "Il buio oltre la siepe", ovvero: win-win, semplicemente.

    Certo che però se poi in sala c'è un pubblico di merda, allora è tutto inutile.

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  3. sproloquia, sciogliti tutto... prima o poi scriverò anche io dei peggiori/migliori adattamenti. In ogni caso, hai sicuramente centrato il punto. Ma come chi era Seven? Uno dei sette nani, no? Trolololololo

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  4. condivido in pieno il commento del maestro! e che bella ricettina..ho giusto lenticchie domani! le proverò!!:)

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