Era il 1904 quando Giovanni Pascoli scrisse il poemetto intitolato Italy, frutto di un'esperienza reale, toccante, sono commossa, davvero. Il fenomeno dell'emigrazione: perdita d'identità da un lato e voglia di integrazione dall'altro. Insomma, le classiche cose all'italiana: mescoliamo due parole inglesi (americane) qua e là e siamo a posto.
Questa è la vera storia di Molly, esatto proprio quella delle pasticche per il mal di tutto. Molly è sempre stata cagionevole di salute, però se era una bambina malata di tisi nel 1904 e ora nel 2013 ce la ritroviamo nemmeno trentenne, devo dire che non è la sequela di malattie che mi crea preoccupazione, quanto piuttosto la lentissima crescita.
Sì insomma, tutta questa interessantissima introduzione solo per dire che Pascoli non mi piace, Pascoli è un segaiolo come Petrarca. Un matto, uno che ha passato la propria vita a correggere, rivedere, riscrivere ciclicamente i propri lavori e nel tempo libero, invece di importunare le bellezze in bicicletta, si lamentava in un angolo pensando al fanciullino e al nido. Ha continuato così finché non ha avuto la possibilità di arrabbiarsi tantissimo con la sorella perché lei aveva deciso di sposarsi e mandare a quel paese sia il fanciullino che il nido... a una certa età raccogliere piume per pulire il deretano del fratello piagnone non è certo il massimo.
Pascoli non importuna le signorine, Pascoli importuna le sorelle.
Ma perché, se non mi piace Pascoli, uso come spunto il poemetto Italy?

Presto detto: innanzitutto, in quanto emigrata, inizio a mescolare le parole e nessuna lingua ne è immune. In seconda battuta ho preparato il gateau di patate e mentre lo preparavo mi sentivo come gli italo-americani di terza generazione che sono convinti che mangiamo gli spaghetti con le polpette, che mangiamo la pizza con l'ananas e il pollo oppure che prepariamo la carbonara o il ragù alla bolognese aprendo una pratica busta di roba solubile (eccetera).
Leggevo la ricetta su internet e pensavo alle mille varianti che si trovano nella mia famiglia, ho chiesto consiglio tramite instagram e ho trovato altre varianti - sia chiaro, ognuna di queste dipende sia dai gusti personali che dalla ricetta di ogni famiglia.
Insomma, più andavo avanti e più modificavo, seguendo la ricetta ed evitando di fare di testa mia, usando gli ingredienti a mia disposizione senza farmi venire un infarto per la mancanza di quegli ingredienti che creano il gateau che ricordo. Un colpo al cerchio e uno alla botte.
Il colpo finale è stato dato da un cespo di broccolo che chiedeva aiuto e non me la sono sentita di abbandonarlo al suo destino.
Questa è la vera storia del mio primo gateau.
Gateau
Ingredienti:
- 1 chilo di patate
- 250 grammi di broccolo
- 1 cipolla media
- 2 dadi
- 80 grammi di grana
- 2 uova
- 200 grammi di formaggio
- prosciutto q.b.
- burro q.b.
- pepe nero q.b.
- noce moscata q.b.
- pangrattato q.b.

Imburrate la teglia e cospargetela con il pangrattato (altro problema, non ho il pangrattato e ho usato la farina integrale, quindi se anche tu come me non hai il pangrattato, setaccia la farina sulla teglia come se fosse zucchero a velo). Dividete il composto in tre parti: a una parte aggiungete il broccolo e alle altre due no (per essere chiari 1/3 più broccolo per la base, 2/3 solo patate per lo strato superiore).

Non si trova la mortadella nemmeno a pagarla oro (e vi assicuro che me la farebbero pagare tanto), però poco male, la ricetta dice prosciutto cotto, quindi mi piego al volere del popolo di internet e creo uno strato generoso di prosciutto.
Ora toccherebbe alla mozzarella e alla scamorza (ecco un'altra variante nella mia famiglia: eventuale strato di melanzana fritta e provola affumicata al posto di quella dolce), ma a proposito di ingredienti che costano un sacco, qua in Norvegia la mozzarella - se si trova - costa veramente troppo e non è nemmeno della migliore qualità, quindi ne faccio volentieri a meno e decido di usare una busta di mix di formaggi che c'è in frigo. Mix così composto: mozzarella (o una roba che usano qua per coprire la pizza), maasdamer, red cheddar e samsø (il quale, a giudicare dalle foto su internet, sembra simile all'emmenthal).

A questo punto accendete il forno a 180° e coprite con l'ultimo strato di patate, qualche fiocco di burro (ma se possedete un pennello usatelo) e il resto del grana grattugiato. Infornate per 45 minuti e aspettate un 10-15 minuti prima di tagliare il gateau.
Mentre mangiavo la mia porzione, forchettata dopo forchettata, pensavo "beh dai, per essere un gateau preparato senza mortadella, senza provola affumicata e con i broccoli non è nemmeno tanto male".
Tutto ad un tratto mi sono sentita come quegli italo-americani di terza generazione e mi sono sentita male. Poco, perché alla fine il gateau è venuto buono, ma mi sono sentita un pochino morire dentro.
Anche a casa mia si fa sempre, l'unica differenza è che lessiamo le patate con la buccia (come per gli gnocchi) e mettiamo il cotto e il salame (ma alle strette, qualunque cosa troviamo in frigo ^_^ è proprio un piatto da ricordi di famiglia.
RispondiEliminaanche a casa mia si lessano con la buccia, però si impiega più tempo nel cuocerle e per me è più difficile sbucciarle. Mio padre infatti non è d'accordo con questa mia innovativa tecnica del tocchetto di patata... ma almeno così evito di dimenticare di usare il sale :D
RispondiEliminaIn effetti così diventa anche più facile schiacciarle e non si fanno esercizi ai bicipiti con l'infernale schiaccia patete :D
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